venerdì 24 gennaio 2014

Squilla il telefono.
"ciao chiara, come stai?"
"ciao Pa', bene tu?"
....
"volevo dirti che oggi io e mamma ci siamo fatti spedire la scaletta per i pagamenti, lunedì facciamo l'iscrizione"

Okay, calma. Non si può più tornare indietro dopo lunedì no?
Mi sento stranamente, come dire...distaccata. Mmm non avrò ancora realmente realizzato, cioè so a cosa vado in contro ma è come se non fossi veramente io quella che è consapevole delle difficoltà che dovranno essere affrontate. 
Spero solo che quest'anno sia fantastico così da non ossessionarmi nell'aprire la mail ogni 5 secondi, spero di vivere tutto al meglio, di godermelo e di fare già qui tutto quello che posso e riesco a fare, tipo provare cose nuove, come sport o arti, appassionarmi a qualcosa, renedere i legami solidi a tal punto da non avere alcuna paura di perderli.

giovedì 23 gennaio 2014

Inizia qui la mia avventura. In realtà non sono ancora iscritta ad alcuna agenzia, però sono certa che da gennaio 2015 passerò un semestre negli USA. Non so dove, se al caldo o al freddo, se in montagna o in riva al mare, se in una biggggg hfamily o in una mini. 

Un insieme di brutte notizie è arrivato inprevisto due giorni fa. 
Lunedì ho fatto l'esame di ammissione per gli USA in un'agenzia che offriva a prezzi più che ragionevoli la scelta di un'area, di una regione, di uno stato o ,addirittura, di una città. Detto questo, ovviamente i posti per la california e la florida erano già esauriti da tempo. Mi era arrivata una prima lista di stati con le varie disponibilità ecc..ecco ero, diciamo da sempre, "ispirata" nei confronti dello stato di Washington, una perfetta cobinazione tra freddo e mare. Vi erano solo più due posti, però non credevo che qualcuno me l'avrebbe soffiato. Fatto sta che a seguito del colloquio mi arriva la mail in cui mi dicono che sono idonea al programma e che in allegato vi è la lista degli stati aggiornata....eee..lo stato di Washington era e-s-a-u-r-i-t-o. Non c'erano più posti. Stavo sclerando nel vero senso del termine, ero demoralizzatissima. E questa è la prima brutta notizia. 
Nel frattempo stavo cercando, tra quelli disponibili , uno stato che potesse andarmi bene, ovvio non sarebbe stato quello di cui ero innamorata per chi sa quale ragione, ma ovviamente un compromesso ci sarebbe stato. Così decisi di scrivere alla signora dell'agenzia per chiederle informazioni per quanto riguarda le disponibilità nel secondo semestre. Magari chi sa, per qualche inaspettatissimo colpo di culo, la lista sarebbe stata diversa. 
Ho passato tutto il pomeriggio a controllare se fosse arrivata qualche risposta...ehhhh finalmente leggo che lei stessa non sapevo molto ma che mi avrebbe fatto sapere. Così 'sta mattina apro gmail ed ecco l'altra orribile notizia. "Ciao Chiara, mi hanno risposto che purtroppo per il secondo semestre non c’è la scelta area/regione/stato…mi dispiace…era un’informazione che non avevo. Ti aggiorno che non ho più posti per l’anno intero ma solo più due posti per il semestre da gennaio."

Oddio!!! Sono scoppiata impulsivamente a piangere.
E' stato tremendo. Per tutti gli exchange students non avere già qualche certezza è normale, ma quando pensi di averla e ti cade così..bè è orribile. Bene, questa esperienza ti fa crescere già prima di partire, impari come le aspettative siano stupide e ignobili. 

C'è da dire che però in questi ultimi due giorni ho scoperto il blog degli exchange students, e ne ho letti veramente troppi,  ognuno di loro mi ha fatto amare lo stato in cui ha vissuto e mi ha messo un po' la voglia, una strana voglia, di partire verso l'ignoto, quindi nonostante tutto ho la conferma che anche senza scegliere un nulla,anche nello stato che trovo all'apparenza più "inadatto", ci si può trovare bene, e ce la si fa alla fine.
Mi affascina soprattutto quella lunga e snervante attesa, quel non sapere nulla e alla fine essere esaltati per qualunque posto. Si impara a conoscere il valore di noi stessi, già da subito. 
Per ora mi scollo perchè col mio stato d'animo attuale potrei contraddirmi altre 5 o 6 volte e poi risulterei un po' troppo schizzofrenica/pazza/sclerata del tipo a cui dici "ma che problemi hai?"