lunedì 3 febbraio 2014

E' iniziata la trafila. Mille documenti da compilare, mille cose da fare e un solo mese per farle. L'acconto è stato pagato, quindi effettivamente, ora o parto o parto, è un patto con me stessa e sento che ormai lo devo anche ai miei genitori. 

Allora qualche giorno fa è arrivato un pacco imprevisto indirizzato proprio a me, lo apro e trovo la mia application form. Ero contentissima. In realtà ero col io ragazzo quel pomeriggio, si cioè ho un ragazzo e ho deciso di partire nonostante questo. Non so se sia un gesto di coraggio ed estrema fiducia o di pazzia. Ho iniziato a compilare tutti i fogli a matita. Avevo paura di sbagliare tutto anche nome e cognome. Ahah. Bene, diciamo che in quel primo giorno ho fatto più che in tutti quelli che sono poi trascorsi fino a oggi. Infatti qualche giorno fa ho tentato di iniziare la mia lettera, però è difficilissimo. Non so cosa scrivere, ma nel senso che non ho proprio idee, in questo momento la lingua è l'ultimo dei problemi (incredibile). Ma poi seriamente che cosa ci dovrei scrivere, è una cosa troppo importante! Devo fare la simpatica? Devo autoelogiarmi? Non lo so. Veramente. Mi sembra così impossibile dover scrivere qualcosa su di me che possa convincere una qualcunque persona a volermi con sè, perchè dovrebbe scegliere proprio me?? Cosa li spingerebbe a volermi? Dove inizio? Con cosa finisco? Che poi devo essere sincera perchè non esserlo potrebbe solo andare a mio sfavore!

Va be detto questo l'altro ieri i miei hanno scritto la loro lettera e ovviamente me la sono dovuta tradurre io!
E poi devo fare una foto alla casa (?), una con la famiglia, con gli amici...ecc...e firmare tanti documenti in cui giuro di non offendere l'America, i professori...

Però non vedo l'ora di finirlo, così inizierà la snervante attesa, e probabilmente non saprò nulla prima dell'estate. 

Se dovessi descrivere quest'ultima settimana direi che è stata strana, ho pensato agli addii in areoporto e a quanto piangerò lasciando la mia famiglia, i miei amici e il mio ragazzo; a quanto soffrirò, al fatto che non potrò abbracciare nessuno di loro per 5 mesi, e seriamente la cosa mi preoccupa. Per la prima volta sono riuscita a immaginarmi seriamente lì, immersa in quella vita, però sentivo anche una grande mancanza. Da qui, con alcuna consapevolezza in mano vedo le parti scoraggianti, quelle in cui mi chiederò perchè ho preso questa scelta nonostante io qui abbia tutte le sicurezze e tutto quello che voglio. A differenza di molti exchange students io non parto per scappare, non mi lamento di ciò che ho qui e non mi illudo minimamente di trovare qualcosa di meglio lì.Non penso di aver mai detto "non vedo l'ora di andarmene da qui", a me piace qui. Mi affascina il diverso, lo sperimentare e prendere la mia vita in mano, voglio avere le palle di buttarmi completamente.